Le appena trascorse vacanze estive ci hanno permesso di osservare che la richiesta di Bed and Breakfast è un fenomeno in fortissima espansione. Del resto i dati parlano chiaro, l’Italia tutta e in particolare la Sicilia vivono un trend turistico estremamente positivo, basti pensare che “In Sicilia le presenze turistiche raggiungono i 14,7 milioni, con un aumento del 7,3% negli ultimi dodici mesi, con un valore vicino al massimo storico del 2014” ;
Inoltre, secondo Confartigianato, il 5,5% dei turisti giunti in Sicilia trascorre le notti in un bed and breakfast e nell’ultimo anno questo ulteriore trend ha subito un incremento a doppia cifra per presenze pari al +23,9%;
Sempre più spesso la scelta delle strutture ricettizie ricade sui Bed and Breakfast in ragione di due ordini di motivi. Se da un lato infatti, la proposta è maggiormente diversificata in termini di tipologia di offerte, dall’altro il Bed and Breakfast gode di una fortissima capillarità su tutto il territorio nazionale.
In buona sostanza, il Bed and Breakfast permette semplicemente di viaggiare o di viaggiare più a lungo, consentendo a chiunque di vivere un vero contatto diretto con lo stile di vita del luogo e della gente che vi abita.
Avviare un Bed and Breakfast quindi significa non solo poter beneficiare di una ulteriore fonte di reddito familiare ma aprirsi al mondo esterno con la voglia di condividere esperienze trasmettendo l’amore per il proprio territorio.
Ma come si apre un’attività di Bed and Breakfast?
La materia è regolata sia dalla legge statale sia da quella regionale, in attuazione dei principi costituzionali e sono tanti i quesiti che si pone chi vuole avviare una piccola attività imprenditoriale nel settore del turismo o di chi avendo già una piccola struttura ricettizia vuole rispettare tutte le procedure amministrative per non incorrere in sanzioni amministrative, fiscali, penali.
La riforma della legislazione nazionale del turismo ha definito gli ambiti di competenza del settore turistico e gli strumenti della politica del turismo in attuazione dei principi fondamentali in attuazione degli articoli 117 e 118 Costituzione. Il D. lgs 23 maggio 2011 n. 79, (Codice del turismo), disciplina nel dettaglio tutti gli aspetti connessi all’attività turistica. Il Codice del Turismo abroga la legge quadro 29 marzo 2001, n. 135 e rielabora il concetto di impresa turistica, finora limitato alle imprese recettive, per includervi anche operatori come agenzie di viaggio e tour operator ed equipara le imprese turistiche a quelle industriali ai fini del riconoscimento di contributi, sovvenzioni e agevolazioni di qualsiasi genere.
Tuttavia, come anticipato, la materia del turismo è di competenza delle Regioni e questo comporta che le disposizioni in materia, rifacendosi alla normativa nazionale, variano a seconda della Regione in cui insiste l’immobile. Diversamente, invece, la disciplina fiscale è unica su tutto il territorio nazionale.
In Sicilia, per esempio, è necessario rispettare le disposizione della Legge Regionale n. 32 del 23 dicembre 2000, modificata dall’art. 110, comma 14, della Legge Regionale n. 6 del 03 maggio 2001 e successivamente modificata dall’art. 77 della Legge Regionale n. 4 del 16 aprile 2003, nella quale vengono elencati i requisiti minimi necessari tra i quali:
– Il numero massimo di stanze è fissato a 5, mentre i posti letto non possono essere superiori a 20.
– L’immobile nel quale si esercita l’attività di Bed and Breakfast non deve essere necessariamente di proprietà. Tuttavia, risulta requisito essenziale quello di risiedere all’interno dell’immobile e di mantenere quindi una zona della casa a servizio del titolare dell’attività (con relativo posto letto esclusivo).
– I locali, hanno l’obbligo del rispetto della normativa riguardante i requisiti igienico-sanitari per civile abitazione.
– E’ importante rilevare che in genere aprire un Bed and Breakfast presenta il vantaggio, rispetto elle altre strutture ricettive, di non avere bisogno di partita IVA se si rispetta il requisito dell’attività non continuativa e cioè tenendo aperta l’attività per un numero massimo di 270 giorni all’anno, anche non continuativi. In Sicilia, invece, l’art. 41, comma 2, Legge Regionale n. 2 del 26 marzo 2002 impone l’esercizio in forma imprenditoriale ovvero con P. Iva e non in forma occasionale;
– Che l’inizio di attività dovrà essere comunicato al comune territorialmente competente tramite una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) per mezzo di uno Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP). Il Comune competente trasmessa la segnalazione all’ufficio turismo, quest’ultimo, a seguito di un sopralluogo provvederà alla classificazione del tuo Bed and Breakfast.
Infine, chi esercita l’attività di Bed and Breakfast è tenuto a servire la colazione ai propri ospiti e tale aspetto, ove necessario, apre all’aver eseguito con successo un corso di Somministrazione Alimenti e Bevande, altrimenti detto corso SAB (ex corso REC);
Fermo il quadro normativo eterogeneo, complesso e in costante evoluzione, chi apre un Bed and Breakfast, in qualunque parte d’Italia, dovrà tenere conto altresì della concorrenza sempre più serrata che si estrinseca anche nel riconoscimento della rispettiva o rispettive stelle. Al fine quindi di evitare di incorrere in sanzioni o che la fonte di reddito da attività turistica possa essere poco redditizia a causa di scelte fiscali e strategiche non corrette, è sempre opportuno affidarsi ad un’assistente capace di supportare al meglio le scelte da assumere.